L’arcipelago delle Isole Tremiti le “perle dell’Adriatico”, dette anche isole Diomedee, ha un clima particolarmente indicato per una vacanza in qualsiasi periodo dell’anno.
Si trovano a circa 20 Km (12 miglia) al largo del Gargano presentando un clima tipicamente mediterraneo, con quattro stagioni ben distinte.
E’ una terra dove d’estate il sole splende sempre, e dove la forte concentrazione di luce e l’assenza di umidità permettono una vegetazione particolare, infatti una delle specie che è divenuta il simbolo di queste isole è il Pino d’Aleppo, presente soprattutto a San Domino con pinete incantevoli e incontaminate alte fino a 20 metri. La chioma più ampia in cima rispetto alla base, rende questa pianta davvero unica nel suo genere. La luce calda dell’estate penetra tra il fogliame di queste antiche piante dalla corteccia rossastra, cosicchè una passeggiata lungo fragranti profumi in queste dense e antiche foreste, sarà una esperienza indimenticabile. Le pigne giungono a maturazione e si aprono nel corso di qualche anno, oppure per il calore provocato per esempio da un incendio e fanno uscire i semi che danno vita via via alle nuove generazioni.
L’inverno alle isole Tremiti con clima tipicamente mediterraneo, è mite e poco piovoso: temperato e moderatamente umido offrirà un paesaggio per lo più desertico con le alture sassose in riva al mare, appena dorate dal tiepido sole. Se si intende visitare le isole Tremiti in inverno è necessario munirsi di giacca impermeabile e guanti per il freddo.
Il risveglio della natura in primavera farà di questo territorio un vero paradiso: sbocciano i fiori rendendoi prati di tutti i colori, l’aria si fa via via più calda e le giornate diventano una combinazione di luce del sole -che dura ogni giorno di più- e risveglio della natura.
Questo sarà il momento dell’anno ideale da dedicare ad escursioni e lunghe passeggiate alle isole Tremiti, per ammirare soprattutto la vegetazione detta di scogliera al massimo del suo splendore in questo periodo, sopravvissuta alle mareggiate dell’autunno e dell’inverno: su questa scogliera umida, che risente dei moti ondosi e che in parte viene coperta durante l’alta marea, si trovano numerosi granchi e qua e là rosseggiano le meravigliose e particolari Attinie, gli anemoni di mare, attaccati agli scogli con le loro ventose.
Giugno, Luglio e Agosto alle isole Tremiti sono mesi vivamente consigliati per chi ama il mare in estate, con sole assicurato e un incantevole panorama fatto da spiagge con tante piccole cale che si alternano agli scogli. Visitando le isole tremiti in estate ci si può portare un abbigliamento leggero, e scoprire nel territorio del sottobosco piante caratteristiche di questo clima, come il pungitopo dalle tipiche bacche rosse, l’asparago pungente che è spuntato all’inizio della primavera e sarà al massimo della fioritura, il sempreverde erica arborea, il caprifoglio dai fiori bellissimi e dal profumo delicato interessante per le proprietà medicinali.
Sulle isole di San Nicola e di Capraia il clima ha fatto crescere delle specie piuttosto rare come la Daphne sericea con fiori che compaiono in modo singolare prima delle foglie, deliziando i turisti coi loro colori che vanno dal roseo al rosso, dal purpureo al giallo, e la Phillyrea che cresce solo se direttamte esposta alla luce del sole.
Pianosa e il Cretaccio si caratterizzano invece per la presenza di prati con vegetazione alofila in grado cioè di svilupparsi e di assorbire sostanze nutritive in ambienti dove la concentrazione salina del terreno è molto elevata, come la Lavatera arborea dai meravigliosi fiori giganti di color rosa salmone, la pianta erbacea paleo comune con parti poco sviluppate per meglio resistere al vento, e il giunco nero che fiorisce da giugno a settembre.
Il vento debole che spira da Est, il Levante, soffia caldo portando in giro i profumi dell’abbondante vegetazione. Lo scirocco è un vento caldo che soffia con direzione costante dal nord Africa, e determina un sottobosco poco omogeneo con deformazioni degli alberi e degli arbusti, perché in inverno porta forti nubifragi. Da Ovest il Ponente determina la formazione delle garighe, che crescono esclusivamente nella fascia costiera più esposta ai venti marini e quindi con una maggiore influenza della salsedine con arbusti e erbe che sono la naturale degradazione della macchia.