Un Saluto a Lucio Dalla dalle Isole Tremiti
fonte: ANSA
(ANSA) – ISOLE TREMITI (FOGGIA), 4 MAR – Fiori davanti alla villa che si affaccia su Cala Matano, le note di alcune delle sue più belle canzoni che si sprigionano sul molo: così l’addio delle Isole Tremiti a Lucio Dalla che amava l’arcipelago dell’Adriatico come fosse una seconda casa. L’amministrazione comunale ha voluto deporre una corona di fiori davanti alla villa di Dalla e sono stati in tanti oggi a lasciare le Isole per raggiungere Bologna e rendere così omaggio al cantante.
Nelle Isole Tremiti è stato proclamato per oggi il lutto cittadino. (ANSA).
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fonte: mytermoli.it
L’Amministrazione di Termoli esprime cordoglio per morte Lucio Dalla
TERMOLI _ E’ con profonda commozione che l’Amministrazione comunale di Termoli esprime il proprio cordoglio per la prematura scomparsa del caro amico e Maestro Lucio Dalla.
Un uomo dalle geniali intuizioni, capace di diffondere e far appassionare il pubblico straniero alla musica italiana grazie alle sue indimenticabili canzoni, da sempre amante del nostro territorio, delle Isole Diomedee e del nostro mare, resosi immediatamente disponibile in occasione della manifestazione indetta a Termoli e del concerto organizzato alle Isole Tremiti contro le perforazioni petrolifere nel mare Adriatico, lascia un grande vuoto e sgomento nella cittadinanza tutta, nella scena musicale e culturale italiana. Alla famiglia del Maestro ed a tutti i congiunti le più sentite condoglianze da parte dell’Amministrazione.
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fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it
Addio Lucio «Vorrei essere sepolto alle Tremiti»
di FRANCESCO TROTTA
ISOLE TREMITI. Piange il Gargano, piange l’arcipelago diomedeo. La notizia ha addolorato soprattutto lo sparuto popolo tremitese: Lucio Dalla è morto. «È un giorno triste per le isole Tremiti, perdiamo un figlio verace, di quelli che hanno voluto veramente bene a questa manciata di scogli gettati nell’Adriatico». Tra i pescatori, lì sul molo, dilaga la tristezza. «Da oggi ci sentiremo più soli».
Piange Peppino Calabrese, l’ex sindaco, amico di Lucio: «mi chiamava Pinuccio – dice -. Sono sgomento. Ancora non ci credo. Quanti ricordi… Il primo che mi viene in mente è di lui intento a mangiare felice e beato il pane e pomodoro che gli preparava mio padre sulla terrazza del nostro locale a San Domino. Erano i primi anni Sessanta e lui era agli albori della sua straordinaria carriera di artista. Non era ancora la star della canzone italiana, ma aveva già quella semplicità che manterrà intatta anche dopo. Lucio mi ha molto arricchito dal punto di vista umano, perché al di là della sua grandezza di artista, che non faceva pesare a nessuno, era uno passionale, che amava essere sempre se stesso».
«Aveva nel suo carattere molti tratti di noi tremitesi, isolani. Ecco perché legava con noi. Quando prendeva un impegno, manteneva sempre la parola data».
Calabrese fa una pausa, gli occhi lucidi, e pesca ancora fra i suoi ricordi un altro particolare importante, di quelli che forniscono la cifra del rapporto tra Dalla e le Tremiti. «Mi ricordo che spesso scherzando mi diceva: Quando morirò, vorrei essere messo in un tubetto di dentifricio e sepolto nel cimitero di San Nicola, perché anche da morto vorrei continuare a guardare quel mare che tante ispirazioni mi ha donato».
Ed infatti quella distesa liquida blu cobalto è alla base dei suoi tanti successi musicali, come «4 marzo 1943», «Cala Matana», «Com’è profondo il mare».
«Mi chiede se Dalla sarà tumulato qui? Non lo so, bisognerà scoprire se abbia messo per iscritto quello che mi diceva scherzando. Io ci spero», conclude Calabrese. Un altro che lo ha conosciuto bene è Angelo Iannotta, ex sindaco di Mattinata, che alle Tremiti lavorava in Comune. Dalla era un habituè del Gargano, e anche di Mattinata. La «farfalla bianca» lo emozionava diceva. Così come i faraglioni delle Zagare «che quasi quasi li preferisco a quelli più noti di Capri» aveva rivelato al cronista durante la prima edizione del Premio Faraglioni di Puglia che non andò in onda perché era l’11 settembre del 2001, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle di New York.
«Ci siamo visti l’ultima volta l’estate scorsa nella casa di Mattinata dell’artista beneventano Mimmo Palladino, nostro comune amico – dice Iannotta -. In quella occasione gli regalai il libro sul folclore garganico». Ma a Mattinata lo ricordano anche per via della sua performance canora nel 2004 sul palco durante la festa patronale, dopo aver partecipato, in religioso silenzio e con un bastoncino bianco avorio, alla tradizionale processione in onore di Santa Maria della Luce.
fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it
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